Trattamenti per le unghie onicofagiche

1/4 – Introduzione

L’onicofagia è il cosiddetto vizio di rosicchiare le unghie, ovvero un disturbo rientrante nella sfera delle problematiche ossessive compulsive: generalmente, se si rosicchiano le unghie nella primissima infanzia, questo problema resta irrisolto anche nell’età adulta. Le dita delle mani risultano morse e molto sgradevoli esteticamente, ma l’onicofago raramente s’accorge di portarsele alla propria bocca: infatti, è un fattore che nasce spontaneo e tale patologia a lungo termine potrebbe addirittura portare al danneggiamento dell’eponichio (parti di pelle posizionate ai lati dell’unghia). Ovviamente, con il continuo rosicchiare non soltanto si possono avere dei disturbi gengivali (anche di una certa entità), ma si trasportano i germi alla bocca e le dita si deformano con il trascorrere degli anni. Fortunatamente esistono dei trattamenti per le unghie onicofagiche e, nella seguente rapida e perfetta guida esposta nei passaggi successivi, ve ne parlerò dettagliatamente!

2/4 – Una tecnica innovativa

Praticamente, attraverso la copertura in gel color carne o beige, è veramente impossibile mangiarsi le unghie. Quest’innovativa tattica utilizzata spesso da molti onicotecnici consente di ottenere un risultato estremamente soddisfacente a coloro che desiderano possedere delle mani ben curate: l’onicofagia è una reale malattia, che potrebbe provocare anche delle problematiche psicologiche rilevanti.

3/4 – La tecnica ricostruttiva del ponte

Abbastanza spesso, il disturbo dell’onicofagia rende l’onicofago insicuro di sé proprio per il problema delle impresentabili mani, che sono fondamentali nella vita quotidiana e nel contesto lavorativo. La ricostruzione delle unghie sulle dita deformate è un efficace aiuto per coloro che desiderano mostrarsi in pubblico con le mani ben curate. La tecnica ricostruttiva maggiormente usata da chi intende ricostruirsi perfettamente le unghie è quella del ponte (molto duratura), che utilizza un acrilico oppure un gel color carne o beige per ricostruire la cute fino al polpastrello, dove verrà attaccata una cartina modellante l’unghia.

4/4 – Il gel ricostruente

Precisamente, il gel ricostruente viene appoggiato sopra la cartina modellante e poi sapientemente alzato mediante un bastoncino, dando la tipica curvatura a “C” alle unghie che devono formarsi. Naturalmente, questa innovativa metodologia dev’essere praticata professionalmente (e, quindi, soltanto dagli esperti), perché non è semplicissimo ricostruire un’unghia laddove mancano addirittura dei lembi di pelle e i polpastrelli presentano degli avvallamenti non uniformi. Dopo tale trattamento, anche i maggiori accaniti “rosicchiatori” non riuscirebbero a distruggere l’unghia deformata, a meno che non vogliano fare i conti con il dentista.

Alcuni link che potrebbero esserti utili

Riproduzione riservata