Come vestirsi ad un matrimonio all’estero

1/5 – Introduzione

Partecipare ad un matrimonio implica la gioia di condividere con gli sposi il coronamento del loro percorso d’amore. D’altra parte, come invitati alla cerimonia occorre pensare a vari aspetti da curare per essere impeccabili in questo giorno di festa. Se in un matrimonio che si svolge in Italia sappiamo perfettamente giostrarci tra usi e costumi da rispettare, possono sorgere numerosi dubbi quando si deve partecipare a delle nozze che hanno luogo oltre i confini nazionali. In questo articolo analizzeremo come vestirsi ad un matrimonio all’estero, quale dress-code adottare, quali accessori evitare e come presentarsi al meglio rispettando sia il proprio background culturale che quello del paese in cui si è ospiti.

2/5 – Valutare in primis il clima locale

Nella scelta dell’abbigliamento da indossare occorre prendere in considerazione vari fattori. Innanzitutto bisogna valutare se la località della celebrazione prevede in quella stagione dell’anno un clima caldo o freddo. Nel primo caso meglio far cadere la scelta d’acquisto su abiti realizzati in fibre naturali, quali cotone, lino o seta, possibilmente di tonalità chiare. Per una temperatura meno dolce, invece, si consiglia di privilegiare abbinamenti ‘a strati’, detti anche “a cipolla”, che consentano di adeguare il proprio look in base alla situazione termica. Indipendentemente dal dress-code imposto, infatti, vi sono zone della terra nelle quali le condizioni meteorologiche cambiano rapidamente, per cui è bene essere preparati. Se l’evento si tiene in contesti climatici assai rigidi, è imperativo coprirsi in modo adeguato, indossando stivali imbottiti e non mocassini o décolleté. In questa circostanza, infatti, l’eleganza ha un ruolo importante ma non centrale, poiché l’esposizione prolungata alle basse temperature può causare malori ed ipotermia.

3/5 – Considerare il grado di formalità

Anche il contesto in cui vengono celebrate le nozze va tenuto in considerazione, affinché tutti gli invitati possano selezionare l’out-fit più adatto. Se è prevista estrema formalità, allora meglio evitare colori troppo sgargianti o scollature audaci. In alcuni contesti, come quelli nobiliari, bisogna seguire rigidamente ciò che prevede il galateo, che ritiene ad esempio necessario il copricapo per le signore. In circostanze come questa, inoltre, il vestiario deve essere sobrio ed elegante, mai eccessivo, per non oscurare la bellezza dell’abito della sposa. Se, invece, celebrazione e festeggiamenti avvengono in luoghi moderatamente o del tutto informali, come campagne e spiagge, si può essere originali, magari indossando stivali da cowboy ed infradito, sotto vesti country e capi d’alta sartoria.

4/5 – Rispettare il contesto religioso

Se i promessi sposi intendono festeggiare nei propri luoghi di origine, occorre rispettare non soltanto il contesto culturale, ma soprattutto quello religioso. È il caso, ad esempio, del matrimonio indù, sia esso Brahma, Daiva, Arsha, Prajapatya, Gandharva o Asura, che oltre ad essere caratterizzati da specifiche ritualità, richiedono agli invitati un vestiario consono. Stessa cosa accade nel matrimonio officiato con rito musulmano, che consente sì un abbigliamento curato, ma al contempo modesto. Sono esclusi quindi gli abiti che presentano licenziose trasparenze o strategiche aderenze. Nel caso di cerimonia shintoista, soltanto la sposa e lo sposo possono indossare shiromoku e kimono, mentre gli ospiti devono vestire in modo formale. Sì quindi a completi giacca e cravatta, tubini monocromatici e tailleur spezzati. Gli accessori possono essere abbinati in modo del tutto arbitrario, sempre a patto di non esagerare, per non calamitare su di sé l’attenzione generale.

5/5 Consigli

  • In alcuni Paesi, come accade spesso negli USA, le damigelle hanno l’obbligo di indossare tutte lo stesso vestito, quindi attenzione al ruolo che si ricopre in tali contesti
  • Se esiste un preciso dress-code richiesto dagli sposi, bisogna attenersi alla richiesta
  • Mai vestirsi dello stesso colore della sposa, che in Europa, Israele, Tagikistan, Palestina, Giordania, Mali, Cecenia, Sri Lanka e Turchia è il bianco ma in Cina ed Iraq è rosso
  • Alcuni colori sono considerati funesti in alcune culture. In Cina il bianco è sinonimo di morte, quindi non va mai indossato ad un matrimonio
  • In caso di dubbi o incertezze, non abbiate timori e chiedete consiglio ad un parente degli sposi

Alcuni link che potrebbero esserti utili

Riproduzione riservata