Onicofagia: perché mangiamo le unghie e come smettere

Onicofagia: perché mangiamo le unghie e come smettere

Cos'è l'onicofagia? E cosa si nasconde dietro questo disturbo? Alcuni consigli per provare a mettere fine a questa cattiva abitudine

Si dice che le mani siano il nostro biglietto da visita e che dunque averne cura sia indispensabile. Purtroppo però frequentemente si ha il vizio di mangiarsi le unghie, cattiva abitudine che ci portiamo da bambini fino all’età adulta. Di solito s’inizia intorno ai 10 anni, o anche prima, fino ai 18-20 per poi smettere con il passare del tempo.

C’è però circa un 10% di adulti che continua a mantenere questo brutto “vizio” e che cerca dunque come smettere di mangiarsi le unghie. Prima di tutto dobbiamo dare un nome a questa patologia, ovvero onicofagia. I sintomi dell’onicofagia sono semplici da riconoscere, ovvero il continuo mordicchiamento delle unghie e talvolta di pellicine e, nei casi più gravi, delle punte delle dita. Vediamo qualche consiglio per provare a smettere e porre fine a questo disturbo.

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Onicofagia: cos’è?

L’onicofagia è un disturbo compulsivo di cui soffre chi si mangia le unghie. Il termine deriva dal greco, il verbo fago infatti significa proprio mangiare, e sebbene non lo si utilizzi mai chiarisce bene le caratteristiche del disturbo in questione. Si tratta di un disturbo molto comune, diffuso soprattutto fra i bambini e gli adolescenti e che se non viene curato a dovere può accompagnarci anche nell’età adulta. Può sembrare semplicemente una cattiva abitudine, ma invece mangiarsi le unghie è a tutti gli effetti un disturbo sul quale si può intervenire.

Cause dell’onicofagia

Le cause dell’onicofagia sono spesso riconducibili alla sfera psicologica. Ad esempio è molto comune mangiarsi le unghie a causa dell’ansia o dello stress, in momenti particolarmente provanti, o perché un evento particolare ci ha turbato o qualche cosa nella nostra vita (come ad esempio la scuola) ci mette appunto in uno stato ansioso. Anche la noia è uno dei trigger dell’onicofagia, così come lo è, purtroppo, l’emulazione, per cui se un genitore si mangia le unghie è più facile che un bambino ripeta questo gesto. Proprio perché nella maggior parte dei casi c’è una causa psicologica scatenante che giustifica l’onicofagia, può talvolta rivelarsi importante il confronto con uno psicologo che aiuti ad affrontare quel tema che turba e che spinge a mangiarsi le unghie.

Onicofagia: perché mangiamo le unghie e come smettere

Onicofagia: cosa dice la psicologia? 

Come abbiamo visto, l’abitudine di mangiarsi le unghie è un comportamento che può essere scatenato da una miriade di motivi, tra i quali emergono in maniera indiscussa sugli altri l’ansia e il nervosismo. In passato, però, le spiegazioni fornite dalla letteratura scientifica per spiegare questo gesto sono state innumerevoli e disparate, da un’alterazione del rapporto madre-figlio ad un comportamento di automutilazione, passando per situazioni di particolare stress o noia e arrivando infine ad essere identificato come tratto di una personalità precisa e pignola.

Secondo un recente studio pubblicato sul Journal of Behaviour Therapy and Experimental Psychiatry, infatti, coloro che si mangiano le unghie o si strappano i capelli sarebbero spesso dei perfezionisti che utilizzano questi gesti per alleviare l’irritazione e il fastidio derivati da un senso di insoddisfazione.  

D’altro canto, al di là di quale siano i fattori scatenanti, il mangiarsi le unghie è generalmente considerato un comportamento che dovrebbe essere abbandonato. Ma qui sta il problema: dal momento che le abitudini che portano ad un conforto momentaneo sono difficili da abbandonare, l’impiego di smalti dal gusto amaro così come il ricorso a farmaci come la clomipramina e la desipramina (antidepressivi triciclici utilizzati tra gli altri per il trattamento di disturbi ossessivo-compulsivi) si sono spesso rivelati inefficaci. 

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Gli escamotage psicologici

Ecco allora che gli escamotage psicologici possono essere d’aiuto, in quanto capaci di aumentare la consapevolezza del comportamento e quindi bloccare l’automatismo con cui si portano le mani alla bocca in caso di situazioni di stress o ansia.

Tra le tecniche suggerite, rientra per esempio il monitoraggio costante della lunghezza delle proprie unghie, che deve essere misurata e annotata quotidianamente per un periodo di tempo di almeno quattro settimane.

In alternativa, si può ricorrere ad un altro espediente, che può essere utilizzato con successo anche sui bambini: ogni sera, per almeno trenta giorni consecutivi, bisogna guardare le proprie unghie e chiedersi quanto si è stati “buoni” con loro.

In questo senso, bisognerà rivolgersi ad ogni unghia come se si parlasse ad un “amico”, dedicando a ciascuna di loro una frase di scusa (“sono molto dispiaciuto per averti masticato oggi”) oppure di felicitazione (“sono contento di essere stato così carino con te oggi”) a seconda dei casi, e concludendo l’osservazione baciando ogni estremità delle dita.

La relazione instaurata con i piccoli dieci “amici” verrà ricordata anche qualora insorga il desiderio di mangiarsi le unghie, aumentando la consapevolezza del gesto e bloccando l’automatismo. Senza contare che il baciarsi costituisce un gesto di affetto verso sé stessi che potrà essere d’aiuto per alleviare lo stato di stress e di ansia.  

Onicofagia: perché mangiamo le unghie e come smettere

Onicofagia grave e gravissima

L’onicofagia non è solo una cattiva abitudine, ma può portare anche a conseguenze molto dannose. Chi si mangia le unghie in alcuni casi, infatti, non si limita unicamente a mordicchiare la parte bianca dell’unghia, ma anche le cuticole e le pellicine del dito. Man mano che si mangiano unghiecuticole e pellicine, si comincia ad andare ancora più a fondo e a rosicchiare la pelle sottostante una volta che abbiamo eroso l’unghia. Purtroppo questo rende la zona dell’unghia e del dito più predisposta a infezioni e batteri. Ne sono un esempio classico il giradito e la paronichia. Ecco perché è un problema da non sottovalutare assolutamente.

Onicofagia: come smettere

Non esiste una cura farmacologica all’onicofagia, esistono solo piccoli trucchi che possiamo adoperare per evitare la tentazione. Se il vostro problema è di natura emotiva e psicologica dovrete combattere prima di tutto lo stress e l’ansia e se necessario anche seguire una terapia per trovare la causa del problema.

Per le donne una soluzione piuttosto valida per smettere di mangiarsi le unghie è quella di ricorrere alla ricostruzione in gel o acrilico con tips. Vediamo alcuni rimedi per smettere di mangiare le unghie.

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Onicofagia: i rimedi 

Diverse sono le soluzioni che un onicofago può cercare di adottare per smettere di mangiarsi le unghie e tra queste, al primo posto, c’è la forza di volontà che spinge a smettere con questa cattiva abitudine. Il rimedio classico, che quasi tutti coloro che soffrono di onicofagia hanno provato presto o tardi, ovvero lo smalto. Cosa ha di particolare? All’interno c’è una piccola quantità di denatonio benzoato, una sostanza amara che scoraggia il mangiare le unghie e che ci aiuta a curare le unghie.

Tuttavia a lungo andare ci si può abituare al sapore fino ad ignorarlo totalmente. Un classico rimedio della nonna è quello di immergere la punta delle dita all’interno si sostanzecibi generalmente, molto amari o dal sapore sgradevole come la paprika, la cipolla, l’aglio e così via, oppure molto forti, come il peperoncino. Un trucco per limitare la tentazione è quello di tenerle abbastanza corte e soprattutto arrotondate in modo da non avere “spigoli tentatori”. Altro consiglio è quello di tenere le mani e la bocca occupate, quindi cercare di giocherellare con oggetti nei momenti di ansia o stress, oppure mangiare una gomma da masticare. 

Onicofagia: perché mangiamo le unghie e come smettere

Onicofagia e ricostruzione delle unghie

Come accennato, la ricostruzione delle unghie è, per molti di coloro che soffrono di onicofagia, una soluzione funzionale, che oltretutto permette di vedere finalmente le proprie unghie nuovamente belle nella loro interezza. La ricostruzione delle unghie può essere fatta unicamente da una onicotecnica specializzata. Per prima cosa si pulisce per bene il dito, sistemando anche le cuticole e quindi si ricostruisce la parte mancante dell’unghia grazie all’uso del gel, con un metodo che si chiama ponte. Ogni mese circa la ricostruzione va ritoccata, perché intanto l’unghia sotto continua a crescere e si vede dunque la differenza con la parte ricostruita: la bombatura, nel caso in cui si opti per una colorazione naturale, o della bombatura e dello smalto colorato se invece si vuole una manicure particolare.

Perché smettere di mangiare le unghie?

I motivi per trovare un rimedio per smettere di mangiare le unghie sono svariati e di diversa natura. Innanzitutto le mani con le unghie mangiate sono altamente antiestetiche, in secondo luogo il prolungarsi del problema può apportare anche danni alla salute. Il primo rischio è quello dell’insorgere d’infezioni poiché con le mani portiamo numerosi microbi alla bocca. Il secondo rischio è quello di possibili problemi ai denti, e infine la deformazione delle unghie stesse.

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