L'avoriolina è una pasta di cellulosa e resina amalgamata agli scarti della lavorazione dell'avorio, oltre che a corno, denti e ossa di animali polverizzati. Di fronte ad un manufatto sospetto, che magari ci viene proposto come oggetto pregevole di artigianato esotico antico esistono alcune semplici prove da effettuare. La più semplice ed immediata è quella del calore, che consiste semplicemente nell'arroventare un comune ago per cucire sul fuoco di un accendino e appoggiarlo ancora incandescente sulla superficie dell'oggetto aiutandosi con un paio di pinze o tenaglie. Se l'oggetto è di avoriolina, l'ago lascerà un segno piuttosto evidente, simile ad una bruciatura di sigaretta e si sprigionerà un odore che ricorda chiaramente quello dei capelli bruciati, legato alla vaporizzazione della cheratina. La cellulosa si altera immancabilmente alla prova del calore, e quindi è molto semplice accorgersi se il materiale la contiene, mentre alcuni collanti sono più resistenti, ma meno diffusi perché facili da riconoscere.