Paradossalmente la plastica, a un'analisi visiva, può essere davvero confusa per avorio, specie se non si è molto esperti sulla densità di questo materiale. La prova dell'ago arroventato dà un risultato immediato e incontrovertibile perché la punta penetra nel materiale molto in profondità ed estraendolo ancora caldo si produrranno quasi certamente dei fili molto sottili. L'odore è poi facile da riconoscere perché è acre, fastidioso e pungente, e sicuramente ci sarà già capitato di sentirlo. Manca completamente la componente di capelli bruciati. Per converso, se l'artefatto è davvero di avorio, invece, la prova dell'ago produce solo una piccolissima macchiolina scura di bruciatura e pochissimo danno percepibile al tatto. In ogni caso è sempre opportuno effettuare la prova in un punto poco visibile dell'oggetto per non danneggialo. Se dovessimo trovare però un segno nero precedente non è comunque consigliabile confidare in una prova pregressa da parte di un esperto, e fidarsi, perché un bravo truffatore che desideri intascare qualche centinaio di euro se non migliaia, sicuramente avrà provveduto con un po' di ingegno a predisporre un segno di questo tipo per indurre il compratore a ritenere che l'oggetto sia di vero avorio.