Come organizzare il corteo nuziale con damigelle e paggetti

1/4 – Introduzione

Un matrimonio che si rispetti, per tradizione, dovrebbe essere registrato al Comune e coronato in Chiesa. Se siamo stati invitati almeno una volta ad un matrimonio, abbiamo potuto notare che l’ingresso della sposa in Chiesa rappresenta il primo dei momenti più emozionanti nel giorno delle nozze. Successivamente, un altro momento fondamentale è quello in cui viene pronunciato il fatidico “sì”, e per concludere, il tutto ha seguito con l’inserimento delle fedi. Esistono svariati tipi di corteo, che variano a seconda della tradizione che si desidera seguire. Tra questi, citiamo il corteo anglosassone, il corteo solenne classico e l’entrata in coppia per quanto concerne l’ingresso in Chiesa. Inoltre, esistono il corteo classico di uscita ed il corteo informale di uscita, per quanto concerne la fine del corteo. In questa semplice ma esauriente guida vi daremo qualche piccolo consiglio su come organizzare il corteo nuziale con tanto di regole per le damigelle e per i paggetti.

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Nel primo tipo di corteo, che è il più diffuso, lo sposo arriva prima della sposa ed effettua il suo ingresso in Chiesa accompagnato dalla madre. A questo punto, entrambi attendono l’arrivo della sposa all’altare, e quest’ultima fa il suo ingresso al braccio del padre, preceduta dai paggetti e seguita dalle damigelle. Nel secondo tipo di corteo, invece, la sposa ed il padre fanno il loro ingresso per primi, seguiti, nell’ordine, da un paggetto e da una damigella, dallo sposo con la madre, dalla madre della sposa con il padre dello sposo, e dai testimoni. Nell’ultimo tipo, lo sposo attende l’arrivo della sposa sulla porta della Chiesa, per poi offrirle il bouquet. Ed insieme, da soli, si incamminino verso l’altare dove li attendono il sacerdote ed i testimoni. In alcuni casi può avvenire che il sacerdote attenda gli sposi sulla porta e sia lui stesso ad accompagnarli verso l’altare.

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Per quanto concerne, invece, l’uscita dalla Chiesa, per il corteo di uscita classico, gli sposi devono uscire prima di tutti, seguiti dai paggetti e dalle damigelle, dal padre della sposa con la madre dello sposo, dal padre dello sposo con la madre della sposa e per finire dai testimoni. Tutti i restanti invitati saranno già riuniti in modo ordinato all’esterno della Chiesa, per effettuare quel rituale che va tanto di moda. Stiamo parlando del lancio del riso e delle felicitazioni. Per il corteo d’uscita informale, invece, il corteo di uscita viene avviato dai genitori degli sposi, seguiti dai parenti e dagli amici. Una volta concluse tutte quante le formalità, arriveranno i testimoni e successivamente gli sposi. Di norma, lei dovrebbe essere situata a destra e lui a sinistra. Inoltre, entrambi saranno sommersi da una pioggia di riso, di felicità, da tanti baci, abbracci, da un clima di vera commozione e da molti sorrisi.

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Per quanto riguarda il comportamento delle damigelle e dei paggetti, che generalmente sono due o più, esistono delle regole ben precise. Ai paggetti spetta la consegna delle fedi nuziali, nel fatidico momento dello scambio. Invece, le damigelle si occupano dei fiori. Nella maggior parte dei casi, il paggetto porta gli anelli accompagnato dalla damigella che sparge i petali oppure porta un bouquet simile a quello della sposa. Per quanto riguarda l’uscita, il meccanismo è il medesimo, con paggetti e damigelle che precedono gli sposi. Trattandosi di bambini, è buona regola cercare di accertarsi il massimo della comodità. Inoltre, per le damigelle è buona regola utilizzare un abito comodo che possibilmente sia in sintonia con quello della sposa. Per i paggetti, invece, possono adattarsi alla perfezione dei pantaloni all’inglese con delle bretelline, oppure dei lunghi pantaloni insieme ad una camicia di colore bianco, con scarpe assolutamente comode. Per concludere questa guida, dobbiamo ricordarvi che stiamo parlando di una tradizione assolutamente meravigliosa, ma è sempre consigliabile tentare di conferire quel tocco di estro e fantasia che rende la cerimonia sicuramente più originale.

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