Come funziona la carbossiterapia

  • 18 07 2022

1/4 – Introduzione

Cos’è la carbossiterapia

Comunemente chiamata “terapia dell’anidride carbonica”, la carbossiterapia è una tecnica che ha lontane origini: nel novecento si iniziò ad utilizzare nei centri termali francesi per contrastare i disturbi vascolari con ottimi risultati.
Ad oggi in Italia è presente soltanto una sede a Milano che effettua questa tipologia di cura, mentre è molto richiesta e usata nella medicina estetica negli Stati Uniti, in Corea del sud, in Giappone e diversi stati in Europa.
Si tratta di iniettare per via sottocutanea una determinata quantità di anidride carbonica appunto allo stato gassoso. Essendo una sostanza che si reperisce in natura è anallergica e atossica se somministrata in bassi dosaggi, quindi adatta a un vasto pubblico ma non a tutti. Ogni trattamento medico va preceduto da una visita preliminare che attesti la salute del paziente e ne autorizzi la seduta. La carbossiterapia viene scelta e utilizzata per trattare o alleviare inestetismi della cellulite, segni di invecchiamento della pelle e molte altre patologie.
Vediamo nel dettaglio perché si preferisce ad altre tecniche.

2/4 – L’utilità della carbossiterapia

Questa tecnica viene usata in dermatologia, medicina estetica, medicina vascolare e ginecologia: aiuta a combattere il processo di invecchiamento delle cellule, le adiposità localizzate e la cellulite, le smagliature, l’alopecia, la psoriasi e le cicatrici ipertrofiche.
Inoltre aiuta a migliorare l’insufficienza venosa e linfatica, le ulcere delle gambe, la microcircolazione ed è molto utilizzata in ginecologia per il trattamento rigenerante dei genitali femminili. L’anidride carbonica esercita grandi benefici nel trattare le alterazioni della microcircolazione e incrementa il flusso ematico locale e la concentrazione dell’ossigeno grazie all’iniezione sottocutanea.
Alla fine l’anidride carbonica viene espulsa dall’organismo stesso tramite i meccanismi endogeni.

3/4 – Una seduta di carbossiterapia

Ogni seduta di carbossiterapia può durare dai 15 ai 30 minuti e dev’essere effettuata esclusivamente da medici specializzati, essendo un trattamento medico appunto.
In base alla sede di somministrazione e alla soglia del dolore del paziente, il medico potrebbe consigliare un anestetico locale per facilitare l’esecuzione.
La tecnica prevede l’iniezione nel tessuto sottocutaneo di anidride carbonica tramite aghi molto sottili e sterili collegati a dei tubi che erogano il gas.

4/4 – Consultare sempre un medico

La velocità e la quantità della somministrazione verranno sempre stabilite dal medico, per questo è importante che ci si rechi sempre in luoghi specializzati nell’eseguire determinati trattamenti. Per vedere dei risultati ci vogliono diverse sedute (da un minimo di 2 a un massimo di 20) stabilite dal medico in base al disturbo e alla sua gravità. Gli effetti collaterali possono essere: dolore cutaneo, piccoli lividi nella zona trattata, sensazione d’indolenzimento e fastidio durante il trattamento.

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