Come distinguere un seno rifatto

1/6 – Introduzione

L’intervento di chirurgia plastica al seno, è uno degli interventi di tipo estetico maggiormente richiesti dalle donne. Aumentare il volume di un seno piccolo non è solo un’esigenza estetica ma anche psicologica, per valorizzare uno dei simboli della femminilità. Tuttavia anche un seno troppo grosso delle volte necessita di un ridimensionamento per problemi di postura. I progressi della medicina hanno permesso di creare protesi in silicone sempre più perfette, tanto da modellare i seni che sembrano naturali. Vediamo insieme attraverso le utili indicazioni di questa guida come distinguere un seno rifatto.

2/6 – Un seno naturale è di regola leggermente diverso dall’altro

La scienza ha ampiamente dimostrato che i due lati dei nostro corpo non sono perfettamente uguali, quindi i seni, le orecchie, i piedi, le mani, sono asimmetrici. Se quindi partite dal presupposto che un seno è di regola leggermente diverso dall’altro, il fatto che le protesi siano tecnicamente uguali è indice di un seno rifatto. Ecco come poter distinguere un seno artificiale, cioè la perfetta uguaglianza delle due mammelle. Un altro dettaglio è dato dalle proporzioni stesse del seno. Esclusi pertanto i casi patologici di mancato sviluppo delle mammelle, per questione di ormoni, la misura del seno di solito risulta proporzionata alla statura e alla corporatura della donna. Il sospetto che il seno sia rifatto dovrebbe sorgervi quando una donna magrissima presenta un’innaturale seno over-size.

3/6 – La forma del seno naturale si presenta allungata

Generalmente la forma tipica del seno naturale si presenta allungata, quasi a forma di pera, in quanto il muscolo pettorale, sotto il peso della forza di gravità, tende a stendersi verso il basso. Quando invece il seno presenta una forma sferica, magari perfettamente tonda senza il minimo accenno di cedimento, allora non si tratta di un seno certamente naturale, sopratutto se la donna ha superato i 40 anni. Proprio la naturalezza del seno autentico fa si che la distanza tra le mammelle corrisponda, più o meno, a quella di un pugno, ma se sono troppo vicine e presentano uno spazio minimo tra di loro, allora è assai probabile che si tratti di un seno rifatto.

4/6 – il seno rifatto è costituito da materiale rigido che non si sposta

Il seno naturale è composto da adipe, cioè grasso, è morbido e tende a spostarsi abbastanza facilmente quando vi muovete. Basta per esempio fare una corsa, anche in presenza di un reggiseno contenitivo che usano di solito le sportive di professione, che il seno salta, tende a sobbalzare, e anche a dare un certo fastidio, se è voluminoso. Le donne con seno abbondante infatti sono costrette a usare biancheria intima particolarmente resistente per svolgere alcuni tipi di sport o in generale qualsiasi attività fisica, Il seno rifatto invece è costituito da silicone, un materiale rigido e statico che non si sposta neppure se è molto sollecitato e risulta particolarmente sodo al tatto.

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6/6 Consigli

  • Se quindi partite dal presupposto che un seno è di regola leggermente diverso dall’altro, il fatto che le protesi siano tecnicamente uguali è indice di un seno rifatto.

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